Questo 8 marzo diamo un messaggi chiaro: siamo unite, indietro non si torna.”
PRIMA DI TUTTO LIBERE 4,5,6 MARZO 2016, PAESTUM
di Giulia Druetta (collettivo AlterEva)
Parto da alcune parole che ho scritto nella lettera di Paestum 2013 “Libere davvero. Libertà è poter essere, poter scegliere, poter desiderare. È una pulsione naturale, un bisogno palpabile, una lotta irrinunciabile”.
Qui, da tutte noi, cerco una risposta per dar senso a queste parole.
Si sta di nuovo combattendo una battaglia politica sul corpo delle donne, in un modo che abbiamo già vissuto.
Quest’offensiva si impegna su un doppio piano: dal basso, con la presenza dei no-choice negli ospedali, consultori (e a Torino di recente anche nei luoghi della formazione) e dall’alto nelle istituzioni europee e statali. La proposta di legge del governo del partito popolare conservatore spagnolo, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
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